Ed eccomi qui a parlare ancora di lievitati!
Che monotonia su questo blog: carboidrati e lievitati, lievitati e carboidrati!!! Vi giuro che sto lavorando sul training autogeno e sulla mindfulness per evitare di andare in depressione accettando in maniera serena e catartica questa mia devianza.
E' l'unica soluzione: perché tanto, di smettere, non c'ho proprio voglia!
Dunque, pancarré. Sono indeciso se raccontarvela usando come scudo immaginifico la tartina da aperitivo anni '80 o il pic-nic familiare da gita fuori porta anni '85 o, ancora, la festa delle medie anni '90.
Che tris d'assi, che mi son giocato, eh?!
Diciamo così: che voi vi sentiate nostalgici per quel gamberetto in salsa rosa, solo e triste, servito nell'enorme foglia di lattuga adagiata su mezza fetta di pancarré, o vi ritrovate ad immaginare l'aria dei campi odorosi dei primi fiori sbocciati con in mano un toast con l'immancabile prosciutto e sottiletta squagliata (ma già rappresa ed incollata al tovagliolo!) o veniate catapultati alla festa delle medie con tramezzini triangolari velati (non sia mai ne cadesse troppo!!!) di maionese rancida con topping di salamella immangiabile, questo mio pancarrè vi aiuterà a... sbloccarvi un ricordo. E con questa espressione in perfetto gergo generazione T, sono lì a dimostrarvi che io, sono rimasto giovane dentro.
Merito dei carboidrati e dei lievitati.
Il piatto
Difficoltà: media
Preparazione: 8h circa (impasto e lievitazione) 40 minuti (per la cottura)
Cottura: In forno
Dosi: per uno stampo cassetta 30x10x10
Costo: basso
Ingredienti
- 660gr di Farina di tipo 0 o Tipo1 (W 260-280)
- 350gr di latte intero
- 20gr di zucchero
- 4gr di lievito di birra (o 100gr di Lievito Madre)
- 65gr di burro
- Un cucchiaino di sale
Realizzazione
L'impasto
Versate la farina in una ciotola (io utilizzo la planetaria ma, se voi impastate a mano, utilizzate una ciotola capiente).
Sciogliete il lievito di birra o il lievito madre in poco latte (sottraendolo dalla dose indicata in ricetta) e aggiungetelo alla farina: inserite il latte rimanente a filo ed iniziate ad impastare sino a portare ad incordatura.
Una volta incordato l'impasto con circa il 70-80% del latte, versate quello rimanente facendolo incorporare per bene poco per volta.
Unite quindi il sale e il burro in pomata: quest'ultimo almeno in tre riprese aspettando di aver incorporato la prima dose prima di aggiungere la seconda.
Lasciate riposare l'mpasto in un contenitore, chiuso, per circa 30 minuti.
Chiusura e lievitazione
Rovesciate l'impasto sul piano di lavoro. Riportate le estemità di ogni impasto al centro sino a quando non sentirete prende nerbo all'impasto e, quindi, arrotolatelo su se stesso per formare una palla.
Mettete a lievitare sempre in ciotola chiusa ad una temperatura di circa 23-25°C attendendo che triplichi di volume.
Stesura e formatura
Una volta lievitato, infarinate per bene il piano di lavoro, e capovolgetelo sopra l'impasto.
Aiutandovi con un mattarello, stendetelo cercando di tenere una forma più rettangolare possibile sino a raggiungere una dimensione di circa 25x25cm.
Dividete a metà l'impasto, con una spatola o con un coltello a lama liscia: ricaverete due rettangoli stretti e lunghi.
Arrotolateli singolarmente e, quindi, andate ad 'intrecciarli' per creare un cordone unico: questo aiuterà l'impasto a non collassare al centro, una volta sfornato.
Imburrate lo stampo a cassetta e adagiatevi dentro la treccia formata dai due impasti.
Coprite e mettete a rilievitare sino a quando l'impasto sarà arrivato ad un paio di cm dal bordo.
Cottura
Ultimata la seconda lievitazione, chiudete lo stampo con la slitta della cassetta e infornate in forno statico preriscaldato a 160°C per circa 40 minuti. Sfornate e prima di aprire il coperchio, attendete che il vostro pancarré si sia intiepidito.
Sformatelo ponendolo su una graticola per farlo raffreddare completamente: probabilmente, a seconda delle temperature che avete in casa, vi ci vorranno parecchie ore. Coprite con un panno, semmai.
Una volta freddo, affettate il pancarré a fette di circa 5-7mm di spessore: cercate di essere regolari nel taglio.
Io, ve lo confesso, utilizzo un'affettatrice di quelle da poche decine di euro, senza troppe pretese.
Decidete come usare il vostro pancarrè.
Per conservarlo potrete tenerlo in un sacchetto a chiusura ermetico per qualche giorno o, diversamente, surgelarlo tenendo le fette ben separate con carta forno per poi riporle tutte assieme in un sacchetto o contenitore unico, una volta congelate.
A me, non resta che augurarvi...buon appetito!!!
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