E' Primavera, svegliatevi bambini!
Svegliatevi voi che io non ce la faccio.
A me, la Primavera porta sonnolenza (più delle altre tre stagioni, intendo) e voglia di non far nulla (sempre in misura maggiore rispetto alle altre tre stagioni).
Anzi, se proprio dovessi inanellare una narrazione spazio-temporale direi che la fase primaverile, questa sorta di pre morte che mi avvolge soavemente voluttuosa, è l'overture rossiniana che prelude alla morte fisico cerebellare estiva. Nulla esiste, per quel che mi riguarda, sopra i 30 gradi centigradi: tutto sfocia in narcolessia, raggiunti i 32 gradi.
Torniamo alla primavera, ché già inizio ad accusare mancamenti.
E parliamo di cucina che, da quel che pare, questo è giustappunto un blog di cucina.
In primavera ho sempre voglia di piatti veloci e, per certi versi, che contengano una dimensione ludica non indifferente. Sarà per esorcizzare il crescendo rossiniano di cinguetti, finestre spalancate, giornate che si allungano: ma se devo pensare ad una pasta, ad esempio, non penso certo alla lasagna o al maccherone con il ragù.
Quest'inverno (perché l'inverno rimane sempre e comunque l'unica stagione apprezzabile su 365 giorni!!!) la mia amica Luisa ha deciso di stupirmi con una confezione piena di meraviglie Pomo Dama. C'erano anche i pomodori secchi, sott'olio.
Il gioco è stato semplice: disposizione dei boccacci sul piano di lavoro, in abbinamento a due formati di pasta.
Chiamo il Moccuso e gli faccio: 'Pistola, che pasta facciamo oggi con questa roba?! Pomodorini secchi e gigli?!'
E lui: 'A parte che pistola sarai tu, e lo sai che sei tu... io ci sto, ma solo se ci aggiungi anche acciughe e capperi!!!'
Ci amiamo insultandoci, ultimamente.
Affare fatto e buon divertimento.
Il Piatto
Difficoltà: bassa
Preparazione: 15 minuti
Cottura: In tegame e in pentola, sul fuoco
Dosi: 4 persone
Costo: basso
Ingredienti
- 320gr di Gigli Pastificio dei Campi
- 50gr di pomodorini secchi
- 4 filetti di acciuga
- Una manciata di capperi
- Due cucchiai di vino bianco
- 2 cucchiai di Pecorino romano
- 1 spicchio d'aglio
- Olio E.V.O. q.b.
- Sale q.b.
- Pepe nero q.b.
- 2 fette di pane raffermo
Realizzazione
Iniziamo subito mettendo a bollire l'acqua per la pasta.
Sminuzzate i pomodorini secchi dopo averli scolati dall'olio in eccesso.
Titate l'aglio in pezettini molto piccoli: se non lo mangiate perché siete anime delicate et caste, usatelo in spicchio così da poterlo levare.
Aiutandovi con un coltello o con un mixer a lame, riducete in mollica grossolana le due fette di pane raffermo.
Fondo d'olio evo in padella aggiungendo i filetti di acciuga e l'aglio.
Fate andare a fiamma bassa sino a far sciogliere l'acciuga e imbiondire l'aglio: aggiungete quindi i capperi che, se sono sotto sale, andranno prima dissalati.
Qualche minuto ancora e deglassate il fondo con il vino bianco.
Nel frattempo potete calare i gigli e farli cuocere per soli 4 minuti.
In una padella, a secco, fate tostare la mollica e tenetela da parte una volta finito.
Scolateli e tuffateli in padella assieme a mezzo mestolo di acqua di cottura ed iniziate a mantecare.
Aggiungete solo a questo punto i pomodorini secchi: farlo prima, significherebbe cuocerli troppo e perderebbero la pelle esterna.
Ultimate la cottura dei gigli continuando per un paio di minuti, mantecando sempre.
Spegnete quindi il fuoco e aggiungete una manciata di pecorino romano, e la mollica tostata.
Impiattate finendo con qualche filetto di acciuga a crudo, una macinata di pepe nero e ... buon appetito!!!
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