Con questa ricetta vi porto ad Arena, paesino che peraltro vi ho fatto visitare spesso con i miei racconti qui sul blog.
I nacàtuli sono un dolce tipico delle feste natalizie. Una frolla di quelle di un tempo, quando non si badava molto alla tecnica ma a comandare la baracca era la necessità di portare in tavola roba buona e nutriente. Soprattutto a Natale, probabilmente uno tra i pochi momenti dell’anno in cui si poteva godere persino di secondo e dolce.
Uno tra gli aspetti che mi ha sempre affascinato di preparazioni come queste è la metamorfosi che un’intera famiglia subiva nel giro di un nulla.
Un tempo ci si annoiava di più, rispetto ad ora e le giornate erano scandite da ore più lunghe che spesso era anche difficile mandare avanti: un pomeriggio, in inverno, durava un’intera settimana. E c’era sempre una buona dose di silenzio, rotta magari dalla TV in sottofondo che puntualmente nessuno guardava ma ‘faceva compagnia’. Ecco, questa tranquillità era d’improvviso stravolta quando mamma o nonna, alzandosi dalla sedia, esclamavano un ‘Beh, sapìti chi vi dicu?! Mpastamu due nacàtuli’.
Un attimo dopo, era il delirio.
Prepara la tavola con la spianatoia, quella grande; pesa la farina; ah ok manca il burro, corri in bottega a comperarlo; controlla se abbiamo olio, già che ci sei, prima di uscire; e le uova levale dal frigo che si devono stemperare altrimenti sono fredde…
Che poi, io una cosa non l’ho mai capita: si passavano interi pomeriggi senza che il tempo passasse e poi, per fare due nacàtuli, bisognava correre come se stesse arrivando la fine del mondo.
Ma perchè, dico io!?
😂😂😂
Misteri irrisolti. Che però mi riportano indietro, in un tempo davvero magico e che i nostri ragazzi, purtroppo, non avranno mai la fortuna di potersi godere.
Il Piatto
Difficoltà: bassa
Preparazione: 20 minuti più il tempo di riposo e cottura
Cottura: in padella, su fuoco
Dosi: per 8-10 persone
Costo: molto basso
Ingredienti
Per l'impasto
- 800 gr di farina 00(+ q.b.)
- 200gr semola rimacinata di grano duro
- 6 uova
- 400gr zucchero
- 200gr di burro
- Un cucchiaio di essenza di anice
- 1/4 di bicchiere di liquore all’anice
- 8gr lievito vanigliato per dolci
Per cuocere
- 2 litri di olio di arachidi
Realizzazione
L'impasto
Per la realizzazione delle nacatùli mi sono rivolto ad un’istituzione assoluta a riguardo: comare Catuzza, o la ‘Kety’ come l’ho sempre chiamata io.
Guardate che fare una frolla simile sembra facile ma in realtà bisogna invertire l’immissione degli ingredienti se volete che vengano davvero perfette.
‘No no no…. Nenti farina: si inizia dalle uova!!!’
🤣😂🤣
E via col primo cazziatone.
🤣😂🤣
Dunque fate come vi dico (che è come la Kety mi ha detto) altrimenti ve la mando sotto casa e quella è capace che il mattarello ve lo tira in testa.
In una ciotola molto capiente, rompete le uova che avrete tenuto rigorosamente a temperatura ambiente e aggiungete lo zucchero: sbattete per bene, ma senza montare il composto.
Aggiungete il liquore all’anice e l’essenza di anice e fate incorporare sempre frustando.
Inserite quindi il burro a pomata: l’importanza di aver tenuto le uova a temperatura ambiente è questa, altrimenti il burro tenderà a formare grumi raffreddandosi a contatto con uova fredde da frigo!
Quando il composto sarà bello omogeneo, aggiungete le polveri: farine e lievito.
Io ho provato a setacciarle quando le ho fatte assieme alla Kety: per poco non mi tagliava le mani 🤣😂🤣 … dice che non ce n’è bisogno.
Impastate con le mani in ciotola e, appena prende consistenza, spostate su spianatoia e continuate come se stesse impastando degli gnocchi: rapidi, veloci e per poco tempo.
Se necessario, aggiungete altra farina 00 per regolare la consistenza dell’impasto.
Coprite l’impasto con della pellicola trasparente e fate riposare per circa trenta minuti.
Formatura e cottura
Sulla formatura ce ne sarebbero da dire a iosa.
La Kety dice che sono troppo perfettino, io l’ho tacciata di eccessiva superficialità; in 2 minuti, avrebbe filato e formato due chili di nacatùli, io ne ho tirate una decina in 10 minuti ‘No no no… in tutti i modi si truappu perfettinu… a mu ti disbrighi!!!’
😂🤣😂
Ve l’avevo detto che non ho mai capito da piccolo sta frenesia nel fare questi dolcetti in un lampo, e continuo a non capirla neanche ora all’alba dei 45…
Considerate che, pronti via, le dico: ‘Senti, se tu ci metti le mani e impasti, io nel frattempo faccio le foto con calma…’.
Quanto avrò impiegato a dirle sta roba, 5 secondi?…bene, le aveva già aggiunto il burro alle uova e allo zucchero.
🤣😂🤣
Comunque: attrezzatevi di un riga gnocchi se volete formare le nacatùli a forma di piccole pepite simili, appunto, agli gnocchi.
In alternativa, potrete decidere di attorcigliare i salsicciotti di frolla formando le più svariate forme.
Un’altra tecnica usata un tempo era quella di avvolgere attorno ad una porzione di canna (precedentemente fatta essiccare e poi trattata con olio evo) i salsicciotti per friggerli ancora avvolti attorno a questo rudimentale cilindro.
Ovviamente, io ho optato per la soluzione più easy…onde evitare il linciaggio della Kety 🤣😂🤣
Formate quindi dei salsicciotti sporzionando l’impasto e tirateli sino ad ottenere dei diametri di circa 1-2cm. Suddivideteli con un tarocco o un coltello a lama liscia, in tanti gnocchetti di circa 4-5cm di lunghezza.
Passateli sul riga gnocchi e poi friggeteli in olio profondo a circa 170°C.
Scolateli e disponeteli su della carta assorbente.
Continuate fino ad esaurire l’impasto.
Essendo fritti, il consiglio è di consumare i nacàtuli subito. Ad ogni modo possono anche essere conservate per 2-3 giorni in contenitori perfettamente ermetici.
A me non resta che augurarvi buone feste e .. buon appetito!!!
Ti è piaciuta la ricetta? Cosa aspetti: commenta!!!