Il punto è a che me dispiace buttare via persino i frutti che non mangio: il kumquat è tra questi, ma a casa abbiamo un alberello che ogni anno ne fa qualche chilo anche se io gli ho spiegato che non ne varrebbe la pena di far sto sforzo 😂🤣😂
Allora quest’anno ho deciso di farci una marmellata. Ma diversa, bella speziata e profumata con chiodi di garofano e cannella.
E qua, andiamo al vero mistero di questa ricetta, al racconto dell’orrore, alla pagina noir.
Voi, se dovete utilizzare una spezia in polvere cosa fate?! Vi comperate la spezia in polvere.
E fate bene, vuol dire che state bene, siete sani, non accusate disturbi psichici.
Io, invece?!
Volete sapere cosa faccio io?!
Io mi compro le spezie intere, le pesto col mortaio, le setaccio, rimetto nel mortaio quel che rimane nel setaccio e continuo a pestare. Quindi setaccio ancora, e continuo.
😂🤣😂
Posso provare a spiegarvi, però.
A me pare che in questo modo le spezie sprigionino meglio i loro oli essenziali, il loro aroma: le trovo più vive e pungenti rispetto a quelle già ridotte in polvere all’origine.
Bene. Possiamo iniziare.
Il Piatto
Difficoltà: bassa
Preparazione: 45min
Cottura: in tegame, sul fuoco
Dosi: per 4 barattoli da 100gr
Costo: molto basso
Ingredienti
- 1kg di kumquat
- 300gr di zucchero
- un cucchiaino di polvere di chiodi di garofano
- un cucchiaino di cannella
Realizzazione
La sera prima
Tagliate i kumquat a metà, privateli dei semi.
Per facilitare questa operazione, vi consiglio di tagliarli in senso trasversale: troverete i semi ben in vista e sarà più semplice levarli.
Procedete sino allo sfinimento 😂🤣😂
Quindi, in un tegame preferibilmente largo, versate lo zucchero e i kumquat. Ponete su fiamma bassa e fate andare mescolando di tanto in tanto. Attendete che inizi il bollore, quindi spegnete e lasciate riposare, coperto, per una notte intera.
Questa è una tecnica può sembrarvi laboriosa dal momento che, lo vedrete, è consigliabile (ma non fondamentale) utilizzare un termometro da cucina: io l’ho scoperta grazie al blog di Teresa de Masi Gennarino.org, e devo dirvi che si ottengono risultati sorprendentemente migliori, sia in termini di colore che di sapore.
Al solito, vi lascio anche una brevissima videoricetta in cui vi mostro tutti i passaggi
Il giorno dopo
Separate il succo, la melassa, dalla polpa e dalle scorza con l’aiuto di un colino.
Mettete il succo in un tegame e portate a bollore: se avete un termometro, fermatevi a 101°C.
Aggiungete quindi la polpa, e cuocete mescolando fino a far riprendere il bollore sempre a fuoco lento sino a far addensare bene. Se ne disponete, usate anche qui un termometro per evitare che si superino i 103°C.
Per capire quando fermarsi, fate la classica “prova del piattino” mettendoci dentro una cucchiaiata di marmellata su un piattino: sarà della giusta consistenza, se tende a non scivolare inclinando il piatto.
Spegnete il fuoco e aggiungete la polvere di chiodi di garofano e la cannella mescolando bene..
Versate la marmellata ancora bollente nei vasetti aiutandovi con un imbuto dal collo largo, tappate e fate raffreddare lasciando i vasetti a testa in giù per formare il sottovuoto.
Se volete consumarla subito
Se avete intenzione di consumare subito la confettura, ponetela in un recipiente ermetico e, una volta freddata, chiudetelo: potrà essere conservata in frigorifero per una settimana circa.
Se volete conservarla
Se avete intenzione di conservare la confettura, lavate per bene i barattoli e fateli bollire per sterilizzarli. Versateci dentro la marmellata ancora bollente, chiudeteli e metteteli su un piano a testa all'ingiù. Creerete così il sottovuoto.
E' fondamentale una cosa: una volta freddata la confettura, premendolo con un dito, il tappo del barattolo non dovrà abbassarsi. Solo in questo caso il sottovuoto sarà andato a buon fine e potrete conservare la marmellata per qualche mese. In caso contrario, consumatela subito per evitare la formazione di muffe.
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