Li conoscete? E' una pasta tipica calabrese originaria dell'area vibonese. Si realizzano con della semola rimacinata di grano duro e acqua: niente di complesso. La tradizione vuole che vengano filati utilizzando lo stelo della Disa, una erbacea perenne: l'ingegno contadino è di sicuro una risorsa assai preziosa e in questo uso 'tecnologico' dello stelo essiccato di una pianta se ne ravvisa tutta la sua preziosa portata. I fileja possono essere cotti freschi o essiccati, ma l'importante sarà utilizzare un sugo corposo (all'interno di questa ricetta troverete tutti i riferimenti).
Il Piatto
Difficoltà: media
Preparazione: 30minuti
Dosi: per 4 persone
Costo: molto basso
Ingredienti
- 300gr di Farina rimacinata di grano duro
- 150gr di acqua
Occorrente
- qualche stelo essiccato della Disa, chiamato gruju (o danaculu)
- steli essiccati di ginestra o di origano o ferretti sottili, in alternativa
Realizzazione
Versate la farina su una spianatoia e, formando una fontana al centro, versatevi l'acqua.
Incorporatela per bene e, una volta ottenuto un panetto, iniziate ad impastare vigorosamente per qualche minuto sino a quanto il composto risulterà liscio ed elastico.
A questo punto, coprite con della pellicola trasparente, e lasciate riposare una ventina di minuti per consentire al glutine di rilassarsi e facilitare la fase di filatura.
E adesso, il passaggio che richiede più manualità e pratica in assoluto: la filatura!
Staccate dei pezzi di impasto coi quali formerete dei piccoli cilindretti: con l'aiuto dei polpastrelli stirateli per ricavare dei salsicciotti di circa 5-7cm e spessi 0,5cm.
Avviluppateli, quindi, attorno a lu gruju ed, esercitando una lievissima pressione, fateli rotolare avanti e indietro su una spianatoia cercando, contemporaneamente, di 'stendere' la pasta dal centro verso l'esterno.
Raggiunta la lunghezza di circa 10-12cm, potrete sfilare i fileja, e disporli su di una superficie precedentemente infarinata.
Qualche precisazione d'obbligo, adesso.
Questo metodo, sia come dosi che come procedimento, vi consente di realizzare tanto fileja quantu maccarruna (i maccheroni) di casa.
La grossa differenza tra le due paste sta nel formato.
I fileja sono più corti e non perfettamente 'sigillati' durante la filatura
I maccarruna, di contro, sono più lunghi e senza slabbrature.
A seguire, trovate qualche sugo con cui poter condire questa meravgiliosa pasta calabrese!
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