Io Bologna la rivivo ogni volta che ascolto una canzone di Guccini. Non so perché visto che lui, peraltro, è modenese d'origine.
Ma probabilmente un perché c'è. Credo esista sempre, un perché.
Sono quelle atmosfere magiche, dense, gonfie e così reali che ritrovo in ogni suo testo.
Atmosfere che mi rimandano a quegli odori che accompagnavano le mie domeniche mattine tra i vicoli e le strade di Arena, il mio paese natale, altrettanto ricchi e densi e gonfi e che sapevano di casa, di famiglia; quelli che lasciavano presagire senza timore o vergogna, spudoratamente direi, ciò che ognuno avrebbe mangiato a pranzo, di lì a poco.
Ecco, è così che immagino a volte Bologna, grazie ai testi di Guccini, all'una in punto nell'acciottolìo dei piatti, o dietro un muro che 'ogni suono fa passare', per via di questi voli pindarici legati ai miei ricordi .
Ve lo dicevo che esisteva: esiste sempre un perché.
E in attesa che il Jorge Luis Borges di turno mantenga la sua promessa e si metta a 'parlar personalmente col persiano', godiamoci questo ragù bolognese come fossimo in Via Paolo Fabbri.
Al numero 43.
Il Piatto
Difficoltà: bassa
Preparazione: in slowcooking o in pentola, sul fuoco
Cottura: 6 ore
Dosi: per 4 persone
Costo: medio
Ingredienti
- 400gr di macinato di manzo
- 500ml di passata di pomodoro
- 70ml di vino bianco secco
- 40ml di latte intero
- Un gambo di sedano
- Una carota
- Mezza cipolla rossa di Tropea
- Uno spicchio d'aglio
- Olio EVO q.b.
- Sale q.b.
Realizzazione
Tritate assieme il sedano, la carota, la cipolla e l'aglio. Io, come da mia personalissima tradizione, lo faccio con la mezzaluna perché mi piace un trito molto sottile e che poi si vada a perdere nell'insieme del ragù. Potete anche optare per una brunoise, tagliando a dadini piccoli di tutti gli ortaggi.
Versate in un tegame un fondo generoso di olio evo, aggiungeteci il trito e fate andare a fiamma bassa sino a consumarlo per bene.
Aggiungete quindi la carne e, alzando la fiamma, fatela rosolare per bene dividendola con un cucchiaio affinché si sgrani per bene.
Sfumate con il vino bianco e fate evaporare completamente.
Questa ricetta, su Prendiamoci del Tempo, è realizzata in collborazione con Create Ikohs e la sua SlowPot Chef.
Pertanto, a questo punto, trasferite tutto nella slowcooking, aggiungete la passata di pomodoro, regolate di sale e impostate il timer a 4:30 ore e avviate il programma in modalità riscaldante 'Low'.
Se non avete una slowcooking, procedete alla cottura in pentola, usando una fiamma davvero davvero minima e facendo pippiare il ragù per almeno 4 ore: in questa modalità di cottura, avrete bisogno di attenzionare di tanto in tanto il ragù per evitare che si attacchi e possa bruciare.
Trascorse le 4 ore e mezza, aggiungete il latte.
Si, il disciplinare del ragù alla bolognese, prevede l'aggiunta del latte!!!
Mescolate per bene e fate cuocere ancora per mezz'ora, sia che usiate una slowcooking che una pentola tradizionale.
La consistenza finale dovrà essere una crema densa e profumata in cui carne e salsa si equivalgono. Non vi resta che scegliere il formato di pasta da condire e... buon appetito!!!
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