A me, piace di più il nome italiano: BOM-BO-LOOO-NI. E’ onomatopeico e ti restituisce subito la sensazione di pienezza che ti esplode in bocca mentre ne mangi uno. Uno dei tanti, intendo. Il bombolone, da solo, è considerato alla stregua dell’invidia, o della vanagloria: un peccato capitale!
E ovviamente, Sssiore e Sssiori, il bombolone va fritto. Perché, al solito, chi fa i bomboloni e poi li cuoce al forno per stare leggero si merita di indossare le orecchie d’asino ed esser tacciato a vita di accidia, giusto per rimanere nella simbologia dei peccati capitali.
Tutto ciò premesso, ditemi: avete un ricordo legato ai bomboloni?!
Io più di uno, in effetti.
Su tutti, però, il pigiama come sotto vestito protettivo. Robe da supereroe della Marvel, per intenderci.
😂🤣😂
I bomboloni, pur non esistendo alcun regio decreto che ne vieti la preparazione a Ferragosto, sono per lo più dolci legati al carnevale e quindi al periodo più freddo dell’anno. Ai miei tempi (inizio ad avvicinarmi ai secondi -anta e quindi certe locuzioni temporali ora posso utilizzarle anche io!), non esisteva la globalizzazione e, di contro, esistevano ancora le stagioni e gli inverni con i loro rigori. E la neve: tanta tanta neve anche ad Arena, 592 m.l.s. 🥺
Se mettiamo assieme le due cose, non avremo le grandi catene in cui poter comprare i vestiari protettivi da neve ma comunque rimaneva la necessità di ripararsi dal freddo e il consentirti di giocare con la neve.
Soluzione?!
‘Metti il pigiama sotto i vestiti, così non senti freddo e n-o-n t-i b-a-g-n-i’ 🤣🤣🤣
Il fatto è che il pigiama mica era fatto di fibre idrorepellenti… era un non sense assoluto questa soluzione, e neanche aiutava il confronto con il resto del paese dal momento che TUTTI i bambini e i ragazzini avevano indosso il pigiama sotto i pantaloni!!!
😂🤣😂 Vox populi, vox dei, insomma🤣😂🤣
E dopo due ore a giocare in mezzo alla neve, tornavi a casa fradicio fino al midollo e, vieppiù, ti ritrovavi a subire la cazziata tonante del ‘Si tuttu vagnàtu: …SE TI SALE LA FEBBRE, TI AMMAZZO!!!’
Avresti voluto rispondere pacatamente con un ‘…veramente? Ma come mai il pigiama non ha fatto il suo porco lavoro… ma roba da matti, guarda…’ : però, sapendo che il passo successivo sarebbero state le sberle, stavi muto e subivi in silenzio consolandoti all’odore dei bomboloni appena fritti e fumanti che ti attendevano dopo la doccia!
Il Piatto
Difficoltà: media
Preparazione: 8-10 ore (per la lievitazione) 15 minuti (per la cottura)
Cottura: in padella, su fuoco
Dosi: per circa 12-14 bomboloni
Costo: basso
Ingredienti
Per l'impasto
- 500gr di farina 00 forte (io Cuoco della Caputo)
- 4gr di lievito di birra
- 210ml di latte intero
- 70gr di zucchero
- 2 uova intere
- 80gr di burro
- 1 bacca di vaniglia (o un cucchiaino di estratto)
- Scorza di limone
- 5gr di sale
Per la crema
- Usate la mia ricetta dosandola su 7 uova
Inoltre
- Olio di semi di arachidi q.b.
- Zucchero semolato q.b.
Realizzazione
L’impasto
Inserite in planetaria (vi sconsiglio di impastare a mano, per questa ricetta) la farina, il lievito di birra e il latte. Iniziate ad impastare.
Nel frattempo, in una terrina, rompete le uova e sbattetele lievemente. Appena l’impasto avrà iniziato a formarsi ma sarà ancora molto disomogeneo, inserite a filo l’uovo sbattuto: fatelo gradualmente e con brevi pause.
A questo punto, impastate sino a perfetta incordatura.
In una ciotola, formate una crema con il burro che avrete portato a temperatura ambiente e lo zucchero. Aggiungeteci i semi della bacca di vaniglia o l’estratto, la scorza grattugiata di un limone e il sale.
Inserite questo composto all’impasto, poco per volta e sempre attendendo che la dose precedente sia stata completamente assorbita.
Finite e impastate ancora per qualche minuto a velocità sostenuta.
Puntata e lievitazione
Ultimato l’impasto, versatelo su un piano di lavoro e lasciatelo riposare (puntare, per l’appunto) per circa 20 minuti.
Il risultato, alla fine dei venti minuti dovrà essere questo.
A questo punto, formate un panetto e mettetelo a lievitare in un contenitore capace di contenerlo una volta triplicato.
La crema
Per la crema, usate la mia ricetta ché le altre non vengon bene 😂🤣😂
Nella ricetta della crema, vi ho dato le dosi ‘per uovo’: ecco, per farcire tutti i bomboloni, dovrete fare una crema con 7 tuorli minimo.
Per il procedimento, vi lascio il link
Formatura e nuova lievitazione
Una volta che l’impasto avrà triplicato il suo volume, rovesciatelo su un piano infarinato e con l’aiuto di un mattarello, stendetelo fino a raggiungere uno spessore di circa 2 cm.
Usate un coppapasta rotondo (se non l’avete usate pure una tazza da latte, e ricavate tanti dischi: cercate di non lasciare troppo impasto tra un disco e l’altro.
Reimpastate velocemente gli scarti, fate rilassare l'impasto per circa venti minuti e formatevi una bella brioches per la prima colazione...perchè in cucina, non si butta via mai nulla!
Disponete della carta forno su una teglia e adagiatevi, quindi, i dischetti: dovranno raddoppiare il proprio volume prima di cuocerli.
Cottura e farcitura
Preparate tutto prima di iniziare la frittura. Una ciotola molto capiente, piena di zucchero semolato in cui poi far rotolare i bomboloni fritti e una graticola dove poggiarli per farli freddare.
Andiamo.
Portate a temperatura dell’olio di arachidi: 165-170 è l’ideale dal momento che i bomboloni dovranno cuocere bene anche all’interno senza bruciacchiarsi in superficie.
Prelevate quindi i dischi dalla carta forno e adagiateli nell’olio: gonfieranno subito, ma voi girateli solo quando la parte inferiore a contatto con l’olio sarà ben colorata. Qualche altro minuto e tirateli via.
Fateli gocciolare su un foglio di carta assorbente per pochissimi secondi dopo di che buttateli nello zucchero e abbiate cura di farlo aderire su tutta la superficie. Poneteli quindi su una graticola per farli freddare senza provocare condense.
Continuate sino ad ultimare i dischi.
Una volta freddati, preparate una sac a poche con la crema pasticciera e con una bocchetta larga, inseritela al centro del bombolone e riempite.
Io, fossi in voi, li mangerei in pigiama 😂🤣😂 ma, in ogni caso, buon appettito!
Ti è piaciuta la ricetta? Cosa aspetti: commenta!!!